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Abbiamo sforato la quota di 60 giorni all’anno di superamento della soglia dei 50μg/m3 per i PM10, essendo il limite di legge a 35 giorni. A Vicenza però non ancora perché per due giorni, il 25 e il 26 siamo rimasti rispettivamente a 50 e 49μg/m3...🤣
il risultato è anche che Vicenza, grazie evidentemente alla sua aria molto più salubre di quella di Padova, è rimasta anche fuori dall’attuale allerta rossa. Le conseguenze di 1μg/m3 sopra o sotto sono veramente incredibili soprattutto pensando che non è dato sapere qual’è la rappresentatività spaziale nonché l’ incertezza di questa misurazione! In effetti è interessante che San Bonifacio poveretta è tartassata (70 superamenti e attualmente in allerta rossa) avendo però come stazione di riferimento una stazione di traffico urbano… Vi immaginate cosa succederebbe a Vicenza se invece di considerare la stazione Quartiere Italia (stazione di fondo urbano, ovvero non su una strada) considerassimo una stazione su viale Milano? In quel caso Vicenza penso che sarebbe ben oltre i 70 superamenti dato che il traffico in città dopo il COVID è peggiorato sensibilimente…
Ragazzi, siamo seri, non servono arbitrarie allerta gialle, rosse o blu, serve una mobilità sostenibile e una politica che se ne occupi! Ho scoperto Città 30, ve ne consiglio la lettura e la diffusione.
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Dai segnali del mio apparato respiratorio (pizzicore in gola, aria maleodorante) supponevo che ci fossimo anche se le centraline a quanto pare sanno comunque valori più basso di quello che mi aspetterei. Ad ogni modo da oggi (giovedì) siamo in allerta 1. Vorrei capire se qualcuno in città intravede qualche vigile per far rispettare le limitazioni al traffico, perché o non lo vedo più.
Le previsioni sono per alta pressione per i prossimi giorni, ma immagino che faranno la solita deroga per la vigilia… dai che superiamo il limite dei 60 giorni oltre i 50ug/m3 (con il limite di legge dei 35 giorni) ci siamo quasi!
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Vedo stasera che il sito arpav è stato aggiornato, e per un attimo mi sono illusa che fosse migliorato… ma invece risulta disordinato ed è ancora più complicato accedere ai dati “in diretta”. Mentre prima in un’unica pagina erano visibili tutte le stazioni adesso è necessario sfogliarle una alla volta, perdendo completamente la visione di insieme.
Notare le differenze di https://www.arpa.veneto.it/dati-ambientali/dati-in-diretta/aria/qualita-aria-dati-in-diretta con il sito di arpa Emilia-Romagna https://www.arpae.it/it/temi-ambientali/aria/dati-qualita-aria/stazioni-fisse e air pollution in Italy https://aqicn.org/map/italy/ a pensare male…
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… si sente già la nell’aria puzzolente arricchita dei fumi delle stufe… e continuerà a salire almeno fino a domenica stando al meteo.
Dopo la pioggerella di ieri le concentrazioni si sono abbassate un po’ non ovunque, in particolare la stazione di Legnago è in continua escalation… ma in ARPAV non l’hanno notata… e così anche nel resto della regione presto si supereranno i limiti, ora con maggior vigore grazie ai riscaldamenti e al maggior uso delle auto date le temperature. Giriamo e giriamo e siamo sempre allo stesso punto purtroppo, continuiamo tranquillamente a respirare aria puzzolente, ma non cambiamo le vecchie abitudini e non ci arrabbiamo con i nostri amministratori che fanno finta di fare qualcosa non agendo veramente sul problema principale… la mobilità!
Intanto in Emilia Romagna parte l’allerta…
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Dopo che per giorni non è stata presa nessuna misura per evitare che i PM10 si accumulassero… proprio al centro della regione e verso la laguna, nonché in quota (questo si vede dai dati di Teolo), si è formato un “plume” (pennacchio) che ieri e oggi ha cominciato a invadere anche le zone limitrofe a cominciare, come era facile prevedere, da Treviso. Infatti improvvisamente in questa come in altre zone le concentrazioni sono aumentate parecchio come si vede dai dati di ieri
È interessante notare che le regioni limitrofe a nord e a sud (Emilia Romagna e Friuli) non abbiano registrato niente di simile, che le stufe a legna e il riscaldamento in generale non siano possibili cause di questi picchi (date le temperature decisamente miti) e che queste concentrazioni siano lentamente maturate al centro della nostra fascia costiera. Le uniche stazioni che hanno avuto un calo ieri sono quelle del Veneziano, che hanno avuto il picco maggiore tra il 30 e il 31 ottobre, mentre in tutte le altre stazioni il picco si è registrato ieri. Basterà questa poca pioggia a migliorare qualcosa o il nostro pennacchio, che con tanta solerzia abbiamo montato, andrà a intossicare qualcun altro? Per ora l’impressione è che si stia spostando verso sud.
Questo dovrebbe convincerci ancora di più che l’allerta, se ci si crede e non si fa tanto per far finta di fare qualcosa, deve essere diramata a livello di regione o ancora meglio a livello di Bacino Padano, non certo a livello comunale.
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Non siamo arrivati a 100μg/m3, anche se la serata è ancora lunga e da quello che vedo dai dati orari quel poco di pioggia caduta nel pomeriggio non ha migliorato granché la situazione … Nel frattempo secondo ARPAV Verona, Vicenza e Treviso permangono in zona verde, come se questa foschia persistente e l’aria puzzolente fossero solo il frutto della nostra immaginazione! Ma secondo voi domani non saranno nuovamente superati i limiti? Basta veder che nel bollettino meteo hanno messo la previsione di nebbie per rispondere a questa domanda…
In questa circostanza ho casualmente notato che il bollettino di venerdì 28 ottobre di ARPAe (Emilia-Romagna) metteva tutta la regione in zona rossa mentre il Veneto era tutto o quasi in zona verde… così sono andata a leggere i criteri previsionali Dei nostri vicini: la previsione non è automatizzata, le zone di allerta sono le Provincie e non i Comuni, vige il criterio di tutela ovvero basta che una stazione della provincia possa superare il limite per far scattare l’allerta in tutta la Provincia.
Mi trovo con la netta sensazione che da noi in Veneto le allerte siano oramai ritenute una scocciatura inutile, e di conseguenza non ci si fa oramai neppure caso. Intanto la peggior stazione dell’Emilia-Romagna ieri ha registrato 49μg/m3 la nostra 82μg/m3… sarà un caso?
Per oggi per esempio le previsioni sono nefaste… eppure noi ci ritroviamo ancora con una timida allerta gialla a macchia di leopardo…
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Ritorno dell’area anticiclonica, abbastanza facile prevedere il progressivo accumulo di polveri sottili. Probabilmente dei superamenti ci saranno già nella giornata di oggi… la scommessa è se oltrepasseremo la soglia dei 100μg/m3 entro tre giorni… io penso di sì ma si accettano scommesse. Per il momento nessuna allerta PM10, anche se il naso ci segnala già che la situazione peggiora rapidamente.
Vorrei invece mettere in evidenza un fenomeno particolare di lunedì mattina nella zona nord/orientale della regione, sembra che un pennacchio di polveri abbia interessato quella zona in quelle ore, forse in concomitanza con la nebbia, ma sarebbe interessante capire perché.
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Posto che Allerta di livello 1 oramai non significhi niente… ma volendo sembrare di essere seri e andando a leggere quanto scritto nei documenti riportati sul sito di ARPAV il primo livello di allerta (arancio) “si attua con 4 giorni consecutivi di superamento del valore limite giornaliero del PM10”. Il bollettino è emesso il lunedì, mercoledì e venerdì̀ entro le 13.
Quindi per esempio per Vicenza il bollettino di oggi (mercoledì 19 ottobre 2022) senza il modello SPIAIR avrebbe emanato l’allerta 1 fino a venerdì, invece dato che il modello dà un miglioramento per domani, l’allerta (che giustamente è partita prima date le ovvie previsioni) è già stata revocata. Ma il modello SPIAIR non dovrebbe essere usato per emanare l’allerta in modo più efficace e non per revocarla prima? E se il modello sbaglia?
Ci sono varie cosa da considerare, cosa che il modello utilizzato così brutalmente non è in grado di fare. In effetti la previsione di arpa Emilia-Romagna è meno ottimista per l’entroterra per domani… la copertura diurna potrebbe inibire quel bel rimescolamento registrato oggi nelle ore più calde mentre la ventilazione potrebbe essere più debole… basta poco per cambiare lo scenario e un previsore lo sa.
E poi c’è da considerare che il quadro generale resta anticiclonico, vale veramente la pena di revocare l’allerta (per quanto farlocca) adesso? Non era meglio aspettare venerdì? Le previsioni puntuali dei modelli non si possono usare in questo modo!
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