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Ho mandato questa lettera al giornale di Vicenza, vediamo se mi pubblicano... è la prima volta che lo faccio!
Sono rimasta sorpresa che la prima pagina del giornale di oggi (17/10) sulle polveri sottili venga proprio in concomitanza con un’ aria che sarà una delle migliori dell’inverno (11𝝁g/m3 ieri 16/10), ma poi ci ho ripensato perché è vero che proprio in giorni come questo, assaporando l’aria pulita e frizzantina, dovremmo renderci conto di a che cosa rinunciamo così facilmente.
Oggi una bella passeggiata, per esempio sulla ciclabile da Anconetta, ci permetterebbe anche di sentire con il nostro naso quali sono le misteriose sorgenti dell’inquinamento che tanto ci affligge: partendo da una bella strada trafficata distinguiamo l’aroma dei fumi di scarico, tra cui l’irritante ossido di azoto; proseguendo fino a dei campi coltivati sentiamo pizzicare il naso per l'ammoniaca e voilà abbiamo scoperto i due ingredienti principali delle polveri secondarie, quelle che nascono come gas e poi condensano in particelle finissime. Proseguendo poi potremmo certamente anche sentire, viste le temperature, il profumo di qualche stufa a legna, che contribuisce anche lei, anche se in misura minore, emettendo un po’ di polveri più grossolane.
Mentre camminiamo possiamo riflettere su come oggi avrebbe effettivamente senso essere in allerta rossa, nel tentativo di preservare la possibilità di stare all’aria aperta senza intossicarci, piuttosto di farlo quando ormai è troppo tardi perché abbiamo già sforato i limiti.
- Informazioni sull'autore: Denise Pernigotti
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La stazione di Giarol Grande, che fa la pazzerella, mi permette di mettere in luce quello che vado dicendo da tempo ovvero:
- Non si può tenere conto del dato puntuale del modello per gestire l’allerta PM10 (cosa che un previsore non si sognerebbe mai di fare);
- Anche per i dati misurati bisognerebbe tenere conto dell’incertezza… un’allerta non dovrebbe saltare per un giorno con 2 ug/m3 in meno (come a Vicenza in questo caso);
- Questo sistema serve più che altro per evitare le allerta, cosa che di per se è anche comprensibile dato che non servono a niente ma sono la foglia di fico degli amministratori (padani e veneti)
Ecco quindi l’esempio di Giarol Grande che rappresenta Verona (!), che ha avuto ben 7 giorni consecutivi di superamenti del limite dei 50ug/m3 (nonostante sia stata in allerta 1) e che oggi 14/10 si trova magicamente in allerta 0 in base alle previsioni del modello. Ricapitolando stando alle misure anche oggi dovrebbe essere in allerta 1 (e avviarsi verso l’allerta 2), ma viste le previsioni passa in allerta 0… ma se il modello sbaglia? Io avrei qualche dubbio guardando il campo di vento misurato in quota dal sodar di Legnago oggi, che segna vento debole e scarso rimescolamento… ma vedremo domani, intanto io avrei consigliato maggior cautela (cosa che i modelli automatici senza il filtro del previsore non possono avere, poveretti).
Aggiornamento del 15/10, a Giarol Grande ieri 52ug/m3… altro che allerta 0 …
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La stazione che misura le concentrazioni più elevate di PM10 in questo Ottobre fuori di testa è… all’interno di un parco! Proprio la stazione e che in passato avevo contestato perché viene usata come riferimento per Verona mentre rientra nella categoria ‘fondo sub-urbano’! L’unica spiegazione che mi so dare sono il cantiere TAV e/o il dirottamento del traffico, ma ci vorrebbe qualcuno della zona per dare un’occhiata…
L’assurdità al contrario quindi ora è che tutta Verona va in allerta 1 per una stazione di misura che sta in un parco fuori città!!! No vabbè siamo al ridicolo… qualcuno lo dica al sindaco di Verona!
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Ecco qui la prima situazione strana, ovvero la stessa ARPAV da un lato certifica che la qualità dell’aria è mediocre e dall’altro lascia per oggi tutta la regione in allerta 0 in base alle previsioni del modello SpiAir.
Anche ammettendo che il modello per oggi preveda bene, cosa su cui avrei qualche dubbio per le zone interne come Vicenza, il contrasto tra le due immagini si spiega così: a sinistra l’indice di qualità dell’aria (IQA) segna mediocre e quindi ARPAV dovrebbe (ma non lo fa) consigliare ai soggetti fragili di stare a casa; dall’altra (a destra) non si ritiene di dover prendere provvedimenti per evitare ulteriori accumuli di PM10. Cioè l’allerta vigente non serve, come tutte le altre allerte di questo mondo, a proteggere la salute dei cittadini. Ma allora forse bisognerebbe cambiargli nome, no?
Nel frattempo in ARPAE domani mettono in allerta 1 Modena e Ferrara, e non perché lo dice il modello.
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Dai che quest’anno non va così male, ieri (09/10/23) è stato l’over-soot (soot sta per polvere) day per Vicenza (Ferrovieri), che quest’anno arriva a ottobre anziché a marzo… si tratta del 35esimo giorno dell’anno in cui i PM10 superano la famosa soglia dei 50ug/m3.
Da oggi quindi siamo fuori legge, e come al solito accumuliamo sanzioni da pagare all’Unione europea per la nostra inadempienza, oltre ovviamente a continuare ad avvelenare i polmoni di tutti.
Se anche oggi (10 ottobre) superiamo il limite e se saremo nel punto di griglia ‘fortunato’ del modello di previsione SPIAIR, da domani potremmo essere in allerta gialla… del resto ce ne siamo accorti tutti della cappa che incombe nelle ore più fredde anche se il riscaldamento è ancora spento. Se invece la previsione sarà di 49ug/m3 allora cambia tutto e l’allerta salta… per qualche ug/m3 staremo tutti bene e respireremo aria buona… come no?
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Ecco arrivato marzo finalmente, con il suo venticello e addirittura oggi con un po’ di pioggerella… e i PM10 finalmente calano e ci lasciano respirare.
È interessante, da vicentini, notare come il miglioramento da noi e nella zona meridionale di Padova abbia avuto un ritardo rispetto al resto della della pianura, mentre a Schio tutto è stato ritardato di un giorno. A vedere i dati sembrerebbe che il pennacchio di concentrazioni più alte si sia spostato con il vento verso nord/est, ma i colli Berici ed Euganei abbiano rallentato abbastanza il vento da ritardare il miglioramento sottovento, a Vicenza e Padova sud.
Il sodar di Legnago infatti intercetta bene il massimo di vento del 7 da sud/ovest tra i 100 e 200m, parzialmente frenato più a valle.
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Con questa bella Bora scura, esattamente alle 03 di ieri 26/02, l’aria si è finalmente ripulita. Anche se è arrivato un po’ di freddo, almeno si torna a respirare dopo 13 giorni!
Vediamo un po’ di dati, il primo grafico rappresenta il profilo verticale del vento misurato dal SODAR di Padova, si vede chiaramente l’irruzione di aria fredda e il vento oltre i 15m/s a 300m di quota.
Guardando i dati misurati dalla stazione di Grumulo delle Abbadesse a monte di Vicenza si vede chiaramente l’aumento del vento (che abbiamo sentito fischiare) e il crollo della temperatura di rugiada, che segna l’arrivo di aria fredda.
Non potendo festeggiare l’arrivo della pioggia, almeno festeggiamo l’arrivo del vento e il crollo delle concentrazioni di polveri sottili, finalmente!
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Da oggi siamo tornati in allerta zero quasi ovunque… peccato che la giornata sia stata ancora piuttosto nebbiosa e che non si sia sentita la ventilazione che doveva spazzare (è proprio il caso di dirlo) via tutta quest’aria puzzolente.
In compenso, grazie al sistema modellistico SPIAIR, ARPAV ha precipitosamente revocato l’allerta dato che, come ho già avuto modo di commentare, questo sistema serve soprattutto per togliere le allerte prima piuttosto di metterle prima, ovvero quando potrebbero FORSE servire a qualcosa…
Oggi quindi a Vicenza siamo stati verdi e felicemente imbottigliati nel traffico perché per oggi il modello dava una concentrazione di polveri sotto il limite di legge, cosa di cui dubito, ma i dati si vedranno domai. Prevedo un’altra previsione toppata da SPIAIR, non perché il modello non sia buono ma piuttosto perché se ne fa un uso improprio per il fine dichiarato.
Il ruolo di ARPAV è secondario e inutile al fine di ridurre i PM10, un ruolo subalterno alla politica incapace di gestire questo nostro grosso problema. I cittadini devono comportarsi meglio e pretendere di meglio.
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Da 11 giorni oramai siamo tutti con il naso tappato e la depressione da cappa… per curiosità sono andata a vedere tra le varie stazioni della regione quali sono andate peggio e indovinate? Le due stazioni di fondo urbano di Vicenza (quartiere Italia e Ferrovieri) hanno fatto il record il venerdì 17 (manco a dirlo) con rispettivamente 130 e 131ug/m3... niente male, penso che questi numeri non si vedessero da parecchio!
Purtroppo non mi sono salvata un po’ di dati da analizzare, ma sarebbe interessante capire come mai a Vicenza il picco sia stato il 17 mentre a San Bonifacio il 16 (stazione di traffico però, non di fondo urbano).
Comunque dai, le politiche di contenimento delle polveri stanno andando bene no? Non investiamo nella mobilità pubblica e leggera, guardiamo come ebeti il traffico crescere ogni giorno e poi ci meravigliamo che la qualità dell’aria oltre che lo stress da traffico peggiorino… non ci servono le auto elettriche, ci servono MOLTE MENO AUTO!
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Finalmente qualche giornale comincia a parlare di PM10, ma mi sembra evidente lo scarso interesse generale per l’argomento… del resto se non interessa il problema della siccità figuriamoci quello dei nostri polmoni. Sono cose che non riesco a comprendere ma … pazienza bisogna farsene una ragione, la lungimiranza non è evidentemente una qualità molto diffusa tra gli umani.
Con concentrazioni di polveri eccezionali, che arrivano anche oltre i 130ug/m3 nelle zone più trafficate, noi restiamo in una allerta arancione, che a mio parere è completamente disattesa dalle amministrazioni locali (almeno a Vicenza io di vigili non ne vedo).
E l’allerta non diventerà rossa su tutta la regione, almeno non domani, a meno che non facciano una deroga all’attuale metodo per deciderla che come ho già avuto modo di dimostrare non è fatta per lanciare le allerte prima ma solo per toglierle prima.
Dunque facciamo i conti: domani chi farà il bollettino avrà alle spalle al massimo 7 giorni di sforamento della soglia di legge e una previsione a tre giorni di superamenti locali … fanno 10giorni ma a macchia di leopardo e tutto dipenderà dalle concentrazioni del 13 febbraio. In pratica allerta verde o rossa dipenderà da una manciata di microgrammi a caso, altro che dal formidabile sistema previsionale SPIAIR!
Ah ovviamente spero di sbagliarmi e che un minimo di decenza, con questi valori di PM10, suggerisca di fare un bollettino straordinario… se solo interessasse a qualcuno provare veramente almeno a ridurre la crescita delle concentrazioni…
Tra l’altro consiglierei ai previsori di non fidarsi troppo del modello in presenza di nebbia, non è detto che il wet scavenging funzioni come previsto…
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Per celebrare l’allerta 1 da oggi, quando evidentemente dovremmo entrare in allerta 2 viste le previsioni, se si facesse almeno finta di voler contenere la crescita delle polveri… che il modello prevede andare fuori scala massima da domani. Del resto nulla si fa per evitarlo. Io mi sento la gola pizzicare già da domenica, e voi?
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È una riflessione che spero i miei ex colleghi facciano ogni tanto… impegnarsi e realizzare un bel sistema previsionale che non viene usato come dovrebbe e che addirittura fornisce un alibi agli amministratori di turno, che possono riempirsi la bocca con il super sistema previsionale e avere l’alibii per non fare niente… ne vale la pena?
il sistema SPIAIR dovrebbe migliorare la gestione delle allerte PM10 con l’obiettivo di ridurne le concentrazioni e tutelare la salute delle persone, giusto? Una mancata allerta in una domenica in cui le persone escono e respirano dovrebbe essere più o meno come una mancata previsione di neve in pianura per un previsore meteo… una cosa che FA NOTIZIA… e invece?
SPIAIR come qualsiasi meteorologo di turno sapeva benissimo che la tendenza dei PM10 era al rialzo ben oltre i quattro giorni, e il sistema dava molto oculatamente la tendenza già venerdì 10/02/23 e probabilmente già dai giorni precedenti. E nonostante questo la regione è stata lasciata in allerta zero per tutto il weekend… respirate a pieni polmoni gente!
Eh ma il bollettino è basato sulle misure del giorno precedente e giovedì le concentrazioni erano basse… ma allora veramente stiamo a pensare alla burocrazia e non alla salute delle persone… o no? Fate qualcosa ragazzi, fate una reperibilità o un bollettino straordinario in questi casi oppure veramente SPIAIR serve solo a togliere le allerta PRIMA e MAI a diramarle prima!
Mi sbaglio? Fate un po’ i conti, per me l’impressione è questa ed era ovvio fin dall’inizio che fosse così.
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Alta pressione e il vento di fohen in quota, le condizioni ideali per il ristagno degli inquinanti… così arriviamo oltre i 120µg/m3 di PM10 e quasi altrettanti di PM2.5 su tutta la regione (da notare che i superamenti del PM2.5 nei grafici ARPAV restano blu).
Ma i modelli che ne sanno se il fohen arriva o non arriva fino al suolo a Verona, forse sì e l’aria è secca e pulita o forse no e l’aria resta umida e inquinata… un’altra scommessa persa per l’ingenua SPIAIR che si fida ciecamente dei modelli senza metterci l’esperienza e la cautela dei previsori… ahi che granchio!
Ma cosa importa aver messo l’allerta a livello zero a Verona e livello 1 altrove? Tanto chi se n’è accorto che a Vicenza siamo al livello 1? Io ho visto il solito traffico e le solite code… con le polveri sottili oltre i 100μg/m3!!!
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Abbiamo sforato la quota di 60 giorni all’anno di superamento della soglia dei 50μg/m3 per i PM10, essendo il limite di legge a 35 giorni. A Vicenza però non ancora perché per due giorni, il 25 e il 26 siamo rimasti rispettivamente a 50 e 49μg/m3...🤣
il risultato è anche che Vicenza, grazie evidentemente alla sua aria molto più salubre di quella di Padova, è rimasta anche fuori dall’attuale allerta rossa. Le conseguenze di 1μg/m3 sopra o sotto sono veramente incredibili soprattutto pensando che non è dato sapere qual’è la rappresentatività spaziale nonché l’ incertezza di questa misurazione! In effetti è interessante che San Bonifacio poveretta è tartassata (70 superamenti e attualmente in allerta rossa) avendo però come stazione di riferimento una stazione di traffico urbano… Vi immaginate cosa succederebbe a Vicenza se invece di considerare la stazione Quartiere Italia (stazione di fondo urbano, ovvero non su una strada) considerassimo una stazione su viale Milano? In quel caso Vicenza penso che sarebbe ben oltre i 70 superamenti dato che il traffico in città dopo il COVID è peggiorato sensibilimente…
Ragazzi, siamo seri, non servono arbitrarie allerta gialle, rosse o blu, serve una mobilità sostenibile e una politica che se ne occupi! Ho scoperto Città 30, ve ne consiglio la lettura e la diffusione.
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Dai segnali del mio apparato respiratorio (pizzicore in gola, aria maleodorante) supponevo che ci fossimo anche se le centraline a quanto pare sanno comunque valori più basso di quello che mi aspetterei. Ad ogni modo da oggi (giovedì) siamo in allerta 1. Vorrei capire se qualcuno in città intravede qualche vigile per far rispettare le limitazioni al traffico, perché o non lo vedo più.
Le previsioni sono per alta pressione per i prossimi giorni, ma immagino che faranno la solita deroga per la vigilia… dai che superiamo il limite dei 60 giorni oltre i 50ug/m3 (con il limite di legge dei 35 giorni) ci siamo quasi!
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Vedo stasera che il sito arpav è stato aggiornato, e per un attimo mi sono illusa che fosse migliorato… ma invece risulta disordinato ed è ancora più complicato accedere ai dati “in diretta”. Mentre prima in un’unica pagina erano visibili tutte le stazioni adesso è necessario sfogliarle una alla volta, perdendo completamente la visione di insieme.
Notare le differenze di https://www.arpa.veneto.it/dati-ambientali/dati-in-diretta/aria/qualita-aria-dati-in-diretta con il sito di arpa Emilia-Romagna https://www.arpae.it/it/temi-ambientali/aria/dati-qualita-aria/stazioni-fisse e air pollution in Italy https://aqicn.org/map/italy/ a pensare male…
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… si sente già la nell’aria puzzolente arricchita dei fumi delle stufe… e continuerà a salire almeno fino a domenica stando al meteo.
Dopo la pioggerella di ieri le concentrazioni si sono abbassate un po’ non ovunque, in particolare la stazione di Legnago è in continua escalation… ma in ARPAV non l’hanno notata… e così anche nel resto della regione presto si supereranno i limiti, ora con maggior vigore grazie ai riscaldamenti e al maggior uso delle auto date le temperature. Giriamo e giriamo e siamo sempre allo stesso punto purtroppo, continuiamo tranquillamente a respirare aria puzzolente, ma non cambiamo le vecchie abitudini e non ci arrabbiamo con i nostri amministratori che fanno finta di fare qualcosa non agendo veramente sul problema principale… la mobilità!
Intanto in Emilia Romagna parte l’allerta…
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Dopo che per giorni non è stata presa nessuna misura per evitare che i PM10 si accumulassero… proprio al centro della regione e verso la laguna, nonché in quota (questo si vede dai dati di Teolo), si è formato un “plume” (pennacchio) che ieri e oggi ha cominciato a invadere anche le zone limitrofe a cominciare, come era facile prevedere, da Treviso. Infatti improvvisamente in questa come in altre zone le concentrazioni sono aumentate parecchio come si vede dai dati di ieri
È interessante notare che le regioni limitrofe a nord e a sud (Emilia Romagna e Friuli) non abbiano registrato niente di simile, che le stufe a legna e il riscaldamento in generale non siano possibili cause di questi picchi (date le temperature decisamente miti) e che queste concentrazioni siano lentamente maturate al centro della nostra fascia costiera. Le uniche stazioni che hanno avuto un calo ieri sono quelle del Veneziano, che hanno avuto il picco maggiore tra il 30 e il 31 ottobre, mentre in tutte le altre stazioni il picco si è registrato ieri. Basterà questa poca pioggia a migliorare qualcosa o il nostro pennacchio, che con tanta solerzia abbiamo montato, andrà a intossicare qualcun altro? Per ora l’impressione è che si stia spostando verso sud.
Questo dovrebbe convincerci ancora di più che l’allerta, se ci si crede e non si fa tanto per far finta di fare qualcosa, deve essere diramata a livello di regione o ancora meglio a livello di Bacino Padano, non certo a livello comunale.
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Non siamo arrivati a 100μg/m3, anche se la serata è ancora lunga e da quello che vedo dai dati orari quel poco di pioggia caduta nel pomeriggio non ha migliorato granché la situazione … Nel frattempo secondo ARPAV Verona, Vicenza e Treviso permangono in zona verde, come se questa foschia persistente e l’aria puzzolente fossero solo il frutto della nostra immaginazione! Ma secondo voi domani non saranno nuovamente superati i limiti? Basta veder che nel bollettino meteo hanno messo la previsione di nebbie per rispondere a questa domanda…
In questa circostanza ho casualmente notato che il bollettino di venerdì 28 ottobre di ARPAe (Emilia-Romagna) metteva tutta la regione in zona rossa mentre il Veneto era tutto o quasi in zona verde… così sono andata a leggere i criteri previsionali Dei nostri vicini: la previsione non è automatizzata, le zone di allerta sono le Provincie e non i Comuni, vige il criterio di tutela ovvero basta che una stazione della provincia possa superare il limite per far scattare l’allerta in tutta la Provincia.
Mi trovo con la netta sensazione che da noi in Veneto le allerte siano oramai ritenute una scocciatura inutile, e di conseguenza non ci si fa oramai neppure caso. Intanto la peggior stazione dell’Emilia-Romagna ieri ha registrato 49μg/m3 la nostra 82μg/m3… sarà un caso?
Per oggi per esempio le previsioni sono nefaste… eppure noi ci ritroviamo ancora con una timida allerta gialla a macchia di leopardo…
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Ritorno dell’area anticiclonica, abbastanza facile prevedere il progressivo accumulo di polveri sottili. Probabilmente dei superamenti ci saranno già nella giornata di oggi… la scommessa è se oltrepasseremo la soglia dei 100μg/m3 entro tre giorni… io penso di sì ma si accettano scommesse. Per il momento nessuna allerta PM10, anche se il naso ci segnala già che la situazione peggiora rapidamente.
Vorrei invece mettere in evidenza un fenomeno particolare di lunedì mattina nella zona nord/orientale della regione, sembra che un pennacchio di polveri abbia interessato quella zona in quelle ore, forse in concomitanza con la nebbia, ma sarebbe interessante capire perché.
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Posto che Allerta di livello 1 oramai non significhi niente… ma volendo sembrare di essere seri e andando a leggere quanto scritto nei documenti riportati sul sito di ARPAV il primo livello di allerta (arancio) “si attua con 4 giorni consecutivi di superamento del valore limite giornaliero del PM10”. Il bollettino è emesso il lunedì, mercoledì e venerdì̀ entro le 13.
Quindi per esempio per Vicenza il bollettino di oggi (mercoledì 19 ottobre 2022) senza il modello SPIAIR avrebbe emanato l’allerta 1 fino a venerdì, invece dato che il modello dà un miglioramento per domani, l’allerta (che giustamente è partita prima date le ovvie previsioni) è già stata revocata. Ma il modello SPIAIR non dovrebbe essere usato per emanare l’allerta in modo più efficace e non per revocarla prima? E se il modello sbaglia?
Ci sono varie cosa da considerare, cosa che il modello utilizzato così brutalmente non è in grado di fare. In effetti la previsione di arpa Emilia-Romagna è meno ottimista per l’entroterra per domani… la copertura diurna potrebbe inibire quel bel rimescolamento registrato oggi nelle ore più calde mentre la ventilazione potrebbe essere più debole… basta poco per cambiare lo scenario e un previsore lo sa.
E poi c’è da considerare che il quadro generale resta anticiclonico, vale veramente la pena di revocare l’allerta (per quanto farlocca) adesso? Non era meglio aspettare venerdì? Le previsioni puntuali dei modelli non si possono usare in questo modo!
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Rieccoci puntuali con alta pressione e accumulo si umidità e inquinamento. Per ora il rimescolamento diurno riesce ancora a darci un po’ di soleggiamento… ma la notte comincia a partire la “fiammata” che nel giro di 2/3 giorni fa andare le concentrazioni di PM10 oltre i limiti… grazie agli inquinanti che noi stessi emettiamo! Ricordiamo infatti che la gran parte delle polveri sottili sono di origine secondaria ovvero non vengono emesse direttamente ma si formano magicamente in atmosfera. E la cosa avviene di solito dopo il tramonto e in ambiente urbano ricco di ossidi di azoto, emessi dal traffico urbano…
Quest’anno abbiamo anche l’occasione di vedere cosa succede senza il contributo del riscaldamento, date le ristrettezze energetiche e le elevate temperature, eppure… eccoci qui, in allerta 1 in molti capoluoghi, dopo aver già da tempo superato il limite dei 35 superamenti annui… c’è sempre la mia scommessa che supereremo i 60/70 quest’anno, che dite, ce la facciamo anche con il caro benzina?
Segnalo che SPIAIR si accanisce su Vicenza, in evidente corrispondenza con l’autostrada… non credo che ci meritiamo tanta enfasi, siamo in buona compagnia!
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I dati misurati di PM10 il 24 testimoniano la dispersione verso Belluno e poi verso la pianura del pennacchio dei fumi del grande incendio di Longarone... concentrazioni così non le avevo ancora viste a Belluno. Infatti la Val Belluna ê caratterizzata da una forte stabilità ma il suo essere isolata dalla pianura la salva dall’inquinamento padano...
È anche interessante vedere il ritardo dell’arrivo del pennacchio a Treviso rispetto al Cansiglio...
Data la situazione di forte stabilità c’è da supporre che questi inquinanti restino in zona per un po’ calando nelle ore diurne grazie al rimescolamento già piuttosto energico, per poi tornare ad aumentare, come al solito, di notte.
Ovviamente le previsioni ARPAV danno qualità dell’aria ottima... il modello mica lo sa che ci sono gli incendi...(bollettino ARPAV emesso alle 13 del 25/03 e satellite “Terra” della NASA da post di Flavio Galbiati)
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In almeno in due circostanze, la famosa domenica ecologica poi diventata tossica (il 20 febbraio) in cui avevo i miei dubbi sulla previsione e il 5 marzo scorso, Vicenza stato l’unico capoluogo della regione in cui non c’è stato l’effetto dispersivo del vento. La domanda sorge spontanea, perché?
La risposta è abbastanza scontata... da una parte la città si trova piuttosto lontana dalla costa per cui i venti da nord/est stentano ad arrivare, dall’altra i colli Berici ed Euganei schermano parzialmente i venti che arrivano da ovest... e voilà ci teniamo ben stretto il nostro inquinamento...
Per i prossimi giorni SPIAIR dà un progressivo peggioramento, con superamenti dal 9 marzo... anche questa volta mi pare che sia un po’ troppo ottimista dato che già da stasera si vede l’aumento repentino delle concentrazioni tipico dei centri urbani.
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Ci siamo, a Vicenza (Quartiere Italia) ieri 3 marzo abbiamo raggiunto i 35 giorni di superamento del limite per i PM10 che potremmo al massimo avere in un anno... da cui over-soot dato che soot significa appunto fuliggine. La cosa non mi stupisce dato che ieri per esempio alle 13:30 c’era un ingorgo di auto puzzolenti su tutta via legione Gallieno... per chi ha avuto la fortuna di trovarcisi vicino.
A vedere i dati ARPAV si direbbe proprio che Vicenza è la prima a superare questo ambito traguardo nella regione, per quanto riguarda le stazioni BU ovvero di background urbano. Per la cronaca fuori città, nelle stazioni BR (background rurale) che purtroppo sono poche, siamo al massimo intorno ai 20 giorni di superamento... poi c’è chi dice che le polveri sono ubiquitarie sulla pianura e che la causa principale (diretta e indiretta) non è il traffico urbano ...
Facendo una semplice ricerca sui dati storici di ARPAV mi risulta che l’over-soot day a Vicenza quest’anno sia capitato prima rispetto a (tra parentesi i giorni di superamento al 3 marzo dei relativi anni) 2013 (33), 2014 (16), 2016 (25), 2018 (21), 2021 (23) mentre sta andando poco meglio di 2015 (37), 2017 (39), 2019 (37) e 2020 (40).
Nel 2013 alla fine dell’anno i giorni di superamento furono 78, nel 2015 furono 51, nel 2017 furono 90, nel 2019 furono 59 e nel 2020 (con il lockdown!) furono 66... una stima ‘climatologica’ e spannometrica per quest’anno direi che è intorno ai 70 giorni di superamenti, con un’incertezza di una diecina di giorni...
Vogliamo ridurlo il traffico urbano o continuiamo a prenderci in giro? Non ci vuole un genio per capire che bisogna RIDURRE IL NUMERO DI AUTO che circolano in città!!!!
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L’effetto della pioggia del 15 si è rapidamente esaurito, e già dal 17 l’aria è tornata puzzolente e i valori del PM10 sopra la soglia di allerta sui capoluoghi della pianura...
Oggi, grazie alla nostra amatissima ‘cappa padana’, abbiamo ancora valori ampiamente superiori ai 50 μg/m3, infatti il sole non è proprio riuscito a fare capolino e così anche il rimescolamento diurno è mancato ... ma per ARPAV siamo sempre in allerta 0, perché ‘non sono previsti fenomeni di accumulo prolungati’ ...
Per domani i modelli prevedono una drastica diminuzione dei PM10 e una bella giornata... speriamo che sia così ma sinceramente ho qualche dubbio, vedremo. Intanto siamo, almeno a Vicenza, a 30 giorni di superamento ... se continuiamo così temo proprio che non andremo sotto i 60 superamenti annui e forse oltre i 70 ... scommettiamo? Ma continuiamo così come se niente fosse...
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Si dice che la pianura padana sia particolarmente colpita da episodi di accumulo di inquinanti perché, essendo circondata da montagne, i venti non riescono a ‘spazzare’ via l’aria ristagnante...
Vorrei quindi richiamare l’attenzione sul bellissimo andamento a ‘dente di sega’ degli ultimi dieci giorni, in cui fortunatamente abbiamo avuto ben tre irruzioni di vento che sono riuscite a ripulire, ahimè solo temporaneamente, l’aria sul Veneto.
I primi due episodi sono stati legati a fohen che, guarda un po’, ha eroicamente scavalcato le Alpi per gettarsi sulla pianura, mentre l’ultimo è legato alla nostra amata Bora che in un attimo ha portato aria pulita dal mare... che meraviglia di aria fresca e frizzantina...
La conclusione è che è vero, purtroppo non abbiamo tanto vento e spesso l’aria è stagnante, ma l’inquinamento che si accumula così rapidamente... siamo noi ad emetterlo! E riusciamo a trasformare l’aria cristallina in aria fetente in 2 o 3 giorni!
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Configurazione di forte accumulo che si ripete per la seconda volta nel giro di pochi giorni, le stazioni di vari capoluoghi registrano un aumento di concentrazioni notevoli in solo un paio di giorni, tanto da passare da concentrazioni sotto il limite dei 50μg/m3 a valori prossimi o superiori ai 100μg/m3.
Il modello SPIAIR in entrambi gli eventi mostra la tendenza a concentrare i massimi al centro della matrice, dove anche le emissioni evidentemente sono più elevate, ovvero su Padova. Ma così non è per le concentrazioni rilevate, in cui massimi si sono verificati su Treviso il 6 febbraio (oltre i 100μg/m3) e saranno probabilmente più distribuiti su vari capoluoghi oggi.
Questo ragionamento solo per ripetere che usare unicamente i dati puntuali del modello (di questo o di un altro) nella gestione delle aree di allerta non ha proprio senso. Per fare un’analogia sarebbe come usare i dati puntuali di precipitazioni temporalesche per gestire un’ allerta meteorologica... cosa che nessun previsore con un minimo di esperienza farebbe ben sapendo che il modello riesce a dare un’indicazione sull’instabilità atmosferica e sui massimi di pioggia possibili, ma l’informazione su dove questi massimi si verificheranno è assolutamente non attendibile!
In effetti la previsione di PM10 è così difficile perché la formazione di polveri secondarie è legata a processi non lineari, un po’ come la convezione temporalesca...
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Se qualcuno oggi ha avuto, come me, la malaugurata idea di fare una passeggiata in città a Vicenza avrà potuto apprezzare quel pizzicorio in gola oltre che l’invisibile panorama sulle montagne da Monte Berico...
Nonostante tutto questo fosse previsto il livello di allerta PM10 proclamato da ARPAV è rimasto a zero, con la circolazione rimasta aperta alle auto, che anzi facevano una bella colonna con il motore acceso per salire al santuario della città...
Data la situazione dei nostri amministratori e controllori, nonché dei cittadini che lasciano il motore acceso forse non ci resta davvero che invocare la Madonna a salvarci... difficile essere ottimisti!
Come scrive oggi una ex collega su LinkedIn: “For Systematic solution in urban and regional logistics we need the right people, right space, good governance and Courage”: evidentemente se abbiamo la gente giusta allora non è al posto giusto, ci manca una buona amministrazione e (ma le due cose forse vanno insieme) ci manca il CORAGGIO!
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Purtroppo pare proprio che avessi ragione, SPIAIR non viene usato per cercare di evitare l’accumulo di polveri sottili ma piuttosto a evitare di prolungare le allerte quando sarebbero giustificate dal modello stesso!
È veramente imbarazzante leggere il comunicato stampa di oggi di ARPAV, in pratica per oggi il modello prevede superamenti fino a 80μg/m3 e anche oltre per domani... e ARPAV annuncia gioiosamente che siamo al livello 0 di allerta... la regione è tutta verde!
Qualcuno potrebbe spiegare loro che ieri e l’altro ieri i valori sono stati appena sotto la soglia ma solo in alcune stazioni a Treviso e Vicenza ma che oggi, domani e dopodomani i valori saranno bel oltre i limiti in tutta la regione? I dati ci sono, i tecnici hanno lavorato benissimo, chi è a Padova, in sede centrale, che non vuole vederli?
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Il senso dichiarato di SPIAIR è quello di anticipare le allerte rosse e quindi di ridurre l’aumento di PM10 in situazioni di accumulo. Quello che in questo blog purtroppo osservo è che la scelta delle stazioni di monitoraggio e un utilizzo strumentale del modello serve piuttosto a non dichiarare l’allerta rossa o ad anticiparne la fine, come ho osservato nel caso appena passato di Verona.
La situazione che si sta prospettando sarà una verifica, infatti come anticipato ieri a Vicenza e a Treviso le concentrazioni sono rimaste intorno ai 50μg/m3 (che è il valore che non bisognerebbe superare), casualmente sotto nelle stazioni selezionate da SPIAIR e sopra altrove come ai ferrovieri... cosa succederà domani dato che oggi probabilmente saremo sotto i limiti? Si ricomincia da zero a contare i giorni di superamento nonostante il modello preveda un forte accumulo?
Ancora interessante notare che il modello per domani continua a mostrare le sue emissioni primarie, suppongo ... se è così significa che manca l’effetto moltiplicativo dei centri urbani nel folle traffico post pandemia ... soprattutto al venerdì e alla faccia dell’allerta rossa!
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Un po’ di vento ė riuscito a superare le Alpi e a ripulire un po’ l’aria sul Veneto, ma non tanto quanto previsto da SPIAIR e soprattutto non abbastanza su Vicenza e Treviso, almeno per ieri... per la verità anche sulla parte orientale verso Venezia ieri si sono superati i limiti, ma da quel lato oggi è entrato un po’di vento nord/orientale che fa ben sperare. Su Vicenza e Treviso invece non so se basterà... e siamo a 22 e 23 giorni di superamento dei limiti rispettivamente, di cui un paio di settimane consecutive... ma a chi importa?
È interessante la mappa prevista per dopodomani, pare che SPIAIR abbia la varicella... temo che sia un segno che la previsione è per una inversione termica e una calma di vento così forti che il modello ci fa vedere dove sono le sue emissioni...
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SPIAIR ha perso la scommessa, le concentrazioni in tutti i capoluoghi sono rimaste sopra i 50μg/m3, purtroppo...
Ma la cosa veramente strana è che nonostante gli oltre 10 giorni di superamento del limite perfino a località Giarol, ancora Verona sia in allerta arancione anziché rossa.
Per rientrare in allerta arancione a questo punto ci vorrebbero due giorni sotto i limiti per cui teoricamente oltre oggi per altri due giorni, ovvero fino al 1 febbraio, anche Verona dovrebbe restare in allerta rossa... misteri di SPIAIR, qualcuno li sa spiegare?
E da dopodomani 1/2/22 SPIAIR prevede un deciso miglioramento, mi auguro veramente che questa volta ci azzecchi! (dati fonte ARPAV)
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Interessante osservare l’andamento delle concentrazioni di PM10 oggi. In mattinata è arrivato un bel refolino di vento secco da nord e tanto è bastato per tirarci fuori dalla orribile ‘cappa padana’ che persisteva da giorni... basterà anche per ripulire l’aria dall’inquinamento?
SPIAIR è piuttosto ottimista e ha cambiato drasticamente la previsione rispetto a quello che dava ieri, e così per esempio Verona anche questa volta non riesce a diventare rossa...
Guardando i dati meteo si vede molto bene l’ingresso di vento secco da nord sulla piana di Marcesina in mattinata, motivo per cui oggi abbiamo potuto finalmente rivedere tutti il sole e perfino sentire un po’ di tepore (ci voleva!), ma le polveri?
Alcune stazioni rilevano le concentrazioni di PM10 ogni due ore (dati non validati) e normalmente, soprattutto nelle stazioni urbane, si vede un bel ciclo diurno con il massimo di notte e il minimo di giorno, in controfase con l’altezza dello strato limite atmosferico. Se si guardano i dati di Treviso s. Agnese di ieri (quando ha fatto il record della regione 123μg/m3, ma chissà come mai nel grafico riepilogativo manca...) si vede che invece le concentrazioni sono rimaste abbastanza costanti anche di giorno, segno che la ‘cappa padana’ non era solo di umidità ma anche di polveri fino a quote abbastanza alte (almeno qualche centinaio di metri).
Se l’atmosfera fosse ripulita da stamattina le concentrazioni avrebbero dovuto ricominciare a seguire il ciclo diurno... ma invece sono calate di poco mentre il massimo notturno probabilmente arriverà... quindi io scommetterei che le concentrazioni di PM10 di oggi saranno ancora ben sopra i limiti in tutti i capoluoghi ovvero che scendano ma non molto... anche a Verona!
Detto ciò non vorrei essere nei panni del previsore (che purtroppo non c’è a quanto pare!)... si accettano scommesse!!!
dati fonte ARPAV
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Da una decina di giorni continua lo stesso evento di accumulo di polveri sottili, così finalmente anche SPIAIR arriva a mettere allerta rossa o arancione, oltre che a MIRANO, anche su tutti i capoluoghi di pianura… tranne che a VERONA!
A quanto pare il motivo di questa grande presunta purezza nell’aria veronese è da ricercarsi in 4 microgrammi al metro cubo sotto il limite registrato il 20 in località Giarol Grande… dal verde al rosso per una manciata di microgrammi registrati su una stazione in un parco fuori città?
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L’attuale situazione di accumulo di PM10 permane ancora almeno per qualche giorno e per la prima volta (mi pare) SPIAIR passa allerta rossa da domani a ... MIRANO!
Mentre altre località come Verona, Adria e Bassano restano verdissime e mentre i massimi di concentrazione previsti proprio dal modello SPIAIR per dopodomani sono nella pedemontana orientale. Quindi io non capisco, o crediamo al modello e quindi l’allerta la diamo piuttosto su Bassano, oppure non crediamo ai dati puntuali e quindi l’allerta deve essere generalizzata... o no?
(dati fonte ARPAV)
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