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… si sente già la nell’aria puzzolente arricchita dei fumi delle stufe… e continuerà a salire almeno fino a domenica stando al meteo.
Dopo la pioggerella di ieri le concentrazioni si sono abbassate un po’ non ovunque, in particolare la stazione di Legnago è in continua escalation… ma in ARPAV non l’hanno notata… e così anche nel resto della regione presto si supereranno i limiti, ora con maggior vigore grazie ai riscaldamenti e al maggior uso delle auto date le temperature. Giriamo e giriamo e siamo sempre allo stesso punto purtroppo, continuiamo tranquillamente a respirare aria puzzolente, ma non cambiamo le vecchie abitudini e non ci arrabbiamo con i nostri amministratori che fanno finta di fare qualcosa non agendo veramente sul problema principale… la mobilità!
Intanto in Emilia Romagna parte l’allerta…
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Dopo che per giorni non è stata presa nessuna misura per evitare che i PM10 si accumulassero… proprio al centro della regione e verso la laguna, nonché in quota (questo si vede dai dati di Teolo), si è formato un “plume” (pennacchio) che ieri e oggi ha cominciato a invadere anche le zone limitrofe a cominciare, come era facile prevedere, da Treviso. Infatti improvvisamente in questa come in altre zone le concentrazioni sono aumentate parecchio come si vede dai dati di ieri
È interessante notare che le regioni limitrofe a nord e a sud (Emilia Romagna e Friuli) non abbiano registrato niente di simile, che le stufe a legna e il riscaldamento in generale non siano possibili cause di questi picchi (date le temperature decisamente miti) e che queste concentrazioni siano lentamente maturate al centro della nostra fascia costiera. Le uniche stazioni che hanno avuto un calo ieri sono quelle del Veneziano, che hanno avuto il picco maggiore tra il 30 e il 31 ottobre, mentre in tutte le altre stazioni il picco si è registrato ieri. Basterà questa poca pioggia a migliorare qualcosa o il nostro pennacchio, che con tanta solerzia abbiamo montato, andrà a intossicare qualcun altro? Per ora l’impressione è che si stia spostando verso sud.
Questo dovrebbe convincerci ancora di più che l’allerta, se ci si crede e non si fa tanto per far finta di fare qualcosa, deve essere diramata a livello di regione o ancora meglio a livello di Bacino Padano, non certo a livello comunale.
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Non siamo arrivati a 100μg/m3, anche se la serata è ancora lunga e da quello che vedo dai dati orari quel poco di pioggia caduta nel pomeriggio non ha migliorato granché la situazione … Nel frattempo secondo ARPAV Verona, Vicenza e Treviso permangono in zona verde, come se questa foschia persistente e l’aria puzzolente fossero solo il frutto della nostra immaginazione! Ma secondo voi domani non saranno nuovamente superati i limiti? Basta veder che nel bollettino meteo hanno messo la previsione di nebbie per rispondere a questa domanda…
In questa circostanza ho casualmente notato che il bollettino di venerdì 28 ottobre di ARPAe (Emilia-Romagna) metteva tutta la regione in zona rossa mentre il Veneto era tutto o quasi in zona verde… così sono andata a leggere i criteri previsionali Dei nostri vicini: la previsione non è automatizzata, le zone di allerta sono le Provincie e non i Comuni, vige il criterio di tutela ovvero basta che una stazione della provincia possa superare il limite per far scattare l’allerta in tutta la Provincia.
Mi trovo con la netta sensazione che da noi in Veneto le allerte siano oramai ritenute una scocciatura inutile, e di conseguenza non ci si fa oramai neppure caso. Intanto la peggior stazione dell’Emilia-Romagna ieri ha registrato 49μg/m3 la nostra 82μg/m3… sarà un caso?
Per oggi per esempio le previsioni sono nefaste… eppure noi ci ritroviamo ancora con una timida allerta gialla a macchia di leopardo…
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Ritorno dell’area anticiclonica, abbastanza facile prevedere il progressivo accumulo di polveri sottili. Probabilmente dei superamenti ci saranno già nella giornata di oggi… la scommessa è se oltrepasseremo la soglia dei 100μg/m3 entro tre giorni… io penso di sì ma si accettano scommesse. Per il momento nessuna allerta PM10, anche se il naso ci segnala già che la situazione peggiora rapidamente.
Vorrei invece mettere in evidenza un fenomeno particolare di lunedì mattina nella zona nord/orientale della regione, sembra che un pennacchio di polveri abbia interessato quella zona in quelle ore, forse in concomitanza con la nebbia, ma sarebbe interessante capire perché.
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Posto che Allerta di livello 1 oramai non significhi niente… ma volendo sembrare di essere seri e andando a leggere quanto scritto nei documenti riportati sul sito di ARPAV il primo livello di allerta (arancio) “si attua con 4 giorni consecutivi di superamento del valore limite giornaliero del PM10”. Il bollettino è emesso il lunedì, mercoledì e venerdì̀ entro le 13.
Quindi per esempio per Vicenza il bollettino di oggi (mercoledì 19 ottobre 2022) senza il modello SPIAIR avrebbe emanato l’allerta 1 fino a venerdì, invece dato che il modello dà un miglioramento per domani, l’allerta (che giustamente è partita prima date le ovvie previsioni) è già stata revocata. Ma il modello SPIAIR non dovrebbe essere usato per emanare l’allerta in modo più efficace e non per revocarla prima? E se il modello sbaglia?
Ci sono varie cosa da considerare, cosa che il modello utilizzato così brutalmente non è in grado di fare. In effetti la previsione di arpa Emilia-Romagna è meno ottimista per l’entroterra per domani… la copertura diurna potrebbe inibire quel bel rimescolamento registrato oggi nelle ore più calde mentre la ventilazione potrebbe essere più debole… basta poco per cambiare lo scenario e un previsore lo sa.
E poi c’è da considerare che il quadro generale resta anticiclonico, vale veramente la pena di revocare l’allerta (per quanto farlocca) adesso? Non era meglio aspettare venerdì? Le previsioni puntuali dei modelli non si possono usare in questo modo!
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Rieccoci puntuali con alta pressione e accumulo si umidità e inquinamento. Per ora il rimescolamento diurno riesce ancora a darci un po’ di soleggiamento… ma la notte comincia a partire la “fiammata” che nel giro di 2/3 giorni fa andare le concentrazioni di PM10 oltre i limiti… grazie agli inquinanti che noi stessi emettiamo! Ricordiamo infatti che la gran parte delle polveri sottili sono di origine secondaria ovvero non vengono emesse direttamente ma si formano magicamente in atmosfera. E la cosa avviene di solito dopo il tramonto e in ambiente urbano ricco di ossidi di azoto, emessi dal traffico urbano…
Quest’anno abbiamo anche l’occasione di vedere cosa succede senza il contributo del riscaldamento, date le ristrettezze energetiche e le elevate temperature, eppure… eccoci qui, in allerta 1 in molti capoluoghi, dopo aver già da tempo superato il limite dei 35 superamenti annui… c’è sempre la mia scommessa che supereremo i 60/70 quest’anno, che dite, ce la facciamo anche con il caro benzina?
Segnalo che SPIAIR si accanisce su Vicenza, in evidente corrispondenza con l’autostrada… non credo che ci meritiamo tanta enfasi, siamo in buona compagnia!
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I dati misurati di PM10 il 24 testimoniano la dispersione verso Belluno e poi verso la pianura del pennacchio dei fumi del grande incendio di Longarone... concentrazioni così non le avevo ancora viste a Belluno. Infatti la Val Belluna ê caratterizzata da una forte stabilità ma il suo essere isolata dalla pianura la salva dall’inquinamento padano...
È anche interessante vedere il ritardo dell’arrivo del pennacchio a Treviso rispetto al Cansiglio...
Data la situazione di forte stabilità c’è da supporre che questi inquinanti restino in zona per un po’ calando nelle ore diurne grazie al rimescolamento già piuttosto energico, per poi tornare ad aumentare, come al solito, di notte.
Ovviamente le previsioni ARPAV danno qualità dell’aria ottima... il modello mica lo sa che ci sono gli incendi...(bollettino ARPAV emesso alle 13 del 25/03 e satellite “Terra” della NASA da post di Flavio Galbiati)
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In almeno in due circostanze, la famosa domenica ecologica poi diventata tossica (il 20 febbraio) in cui avevo i miei dubbi sulla previsione e il 5 marzo scorso, Vicenza stato l’unico capoluogo della regione in cui non c’è stato l’effetto dispersivo del vento. La domanda sorge spontanea, perché?
La risposta è abbastanza scontata... da una parte la città si trova piuttosto lontana dalla costa per cui i venti da nord/est stentano ad arrivare, dall’altra i colli Berici ed Euganei schermano parzialmente i venti che arrivano da ovest... e voilà ci teniamo ben stretto il nostro inquinamento...
Per i prossimi giorni SPIAIR dà un progressivo peggioramento, con superamenti dal 9 marzo... anche questa volta mi pare che sia un po’ troppo ottimista dato che già da stasera si vede l’aumento repentino delle concentrazioni tipico dei centri urbani.
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