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Ci siamo, a Vicenza (Quartiere Italia) ieri 3 marzo abbiamo raggiunto i 35 giorni di superamento del limite per i PM10 che potremmo al massimo avere in un anno... da cui over-soot dato che soot significa appunto fuliggine. La cosa non mi stupisce dato che ieri per esempio alle 13:30 c’era un ingorgo di auto puzzolenti su tutta via legione Gallieno... per chi ha avuto la fortuna di trovarcisi vicino.
A vedere i dati ARPAV si direbbe proprio che Vicenza è la prima a superare questo ambito traguardo nella regione, per quanto riguarda le stazioni BU ovvero di background urbano. Per la cronaca fuori città, nelle stazioni BR (background rurale) che purtroppo sono poche, siamo al massimo intorno ai 20 giorni di superamento... poi c’è chi dice che le polveri sono ubiquitarie sulla pianura e che la causa principale (diretta e indiretta) non è il traffico urbano ...
Facendo una semplice ricerca sui dati storici di ARPAV mi risulta che l’over-soot day a Vicenza quest’anno sia capitato prima rispetto a (tra parentesi i giorni di superamento al 3 marzo dei relativi anni) 2013 (33), 2014 (16), 2016 (25), 2018 (21), 2021 (23) mentre sta andando poco meglio di 2015 (37), 2017 (39), 2019 (37) e 2020 (40).
Nel 2013 alla fine dell’anno i giorni di superamento furono 78, nel 2015 furono 51, nel 2017 furono 90, nel 2019 furono 59 e nel 2020 (con il lockdown!) furono 66... una stima ‘climatologica’ e spannometrica per quest’anno direi che è intorno ai 70 giorni di superamenti, con un’incertezza di una diecina di giorni...
Vogliamo ridurlo il traffico urbano o continuiamo a prenderci in giro? Non ci vuole un genio per capire che bisogna RIDURRE IL NUMERO DI AUTO che circolano in città!!!!
- Informazioni sull'autore: Denise Pernigotti
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L’effetto della pioggia del 15 si è rapidamente esaurito, e già dal 17 l’aria è tornata puzzolente e i valori del PM10 sopra la soglia di allerta sui capoluoghi della pianura...
Oggi, grazie alla nostra amatissima ‘cappa padana’, abbiamo ancora valori ampiamente superiori ai 50 μg/m3, infatti il sole non è proprio riuscito a fare capolino e così anche il rimescolamento diurno è mancato ... ma per ARPAV siamo sempre in allerta 0, perché ‘non sono previsti fenomeni di accumulo prolungati’ ...
Per domani i modelli prevedono una drastica diminuzione dei PM10 e una bella giornata... speriamo che sia così ma sinceramente ho qualche dubbio, vedremo. Intanto siamo, almeno a Vicenza, a 30 giorni di superamento ... se continuiamo così temo proprio che non andremo sotto i 60 superamenti annui e forse oltre i 70 ... scommettiamo? Ma continuiamo così come se niente fosse...
- Informazioni sull'autore: Denise Pernigotti.
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Si dice che la pianura padana sia particolarmente colpita da episodi di accumulo di inquinanti perché, essendo circondata da montagne, i venti non riescono a ‘spazzare’ via l’aria ristagnante...
Vorrei quindi richiamare l’attenzione sul bellissimo andamento a ‘dente di sega’ degli ultimi dieci giorni, in cui fortunatamente abbiamo avuto ben tre irruzioni di vento che sono riuscite a ripulire, ahimè solo temporaneamente, l’aria sul Veneto.
I primi due episodi sono stati legati a fohen che, guarda un po’, ha eroicamente scavalcato le Alpi per gettarsi sulla pianura, mentre l’ultimo è legato alla nostra amata Bora che in un attimo ha portato aria pulita dal mare... che meraviglia di aria fresca e frizzantina...
La conclusione è che è vero, purtroppo non abbiamo tanto vento e spesso l’aria è stagnante, ma l’inquinamento che si accumula così rapidamente... siamo noi ad emetterlo! E riusciamo a trasformare l’aria cristallina in aria fetente in 2 o 3 giorni!
- Informazioni sull'autore: Denise Pernigotti
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Configurazione di forte accumulo che si ripete per la seconda volta nel giro di pochi giorni, le stazioni di vari capoluoghi registrano un aumento di concentrazioni notevoli in solo un paio di giorni, tanto da passare da concentrazioni sotto il limite dei 50μg/m3 a valori prossimi o superiori ai 100μg/m3.
Il modello SPIAIR in entrambi gli eventi mostra la tendenza a concentrare i massimi al centro della matrice, dove anche le emissioni evidentemente sono più elevate, ovvero su Padova. Ma così non è per le concentrazioni rilevate, in cui massimi si sono verificati su Treviso il 6 febbraio (oltre i 100μg/m3) e saranno probabilmente più distribuiti su vari capoluoghi oggi.
Questo ragionamento solo per ripetere che usare unicamente i dati puntuali del modello (di questo o di un altro) nella gestione delle aree di allerta non ha proprio senso. Per fare un’analogia sarebbe come usare i dati puntuali di precipitazioni temporalesche per gestire un’ allerta meteorologica... cosa che nessun previsore con un minimo di esperienza farebbe ben sapendo che il modello riesce a dare un’indicazione sull’instabilità atmosferica e sui massimi di pioggia possibili, ma l’informazione su dove questi massimi si verificheranno è assolutamente non attendibile!
In effetti la previsione di PM10 è così difficile perché la formazione di polveri secondarie è legata a processi non lineari, un po’ come la convezione temporalesca...
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Se qualcuno oggi ha avuto, come me, la malaugurata idea di fare una passeggiata in città a Vicenza avrà potuto apprezzare quel pizzicorio in gola oltre che l’invisibile panorama sulle montagne da Monte Berico...
Nonostante tutto questo fosse previsto il livello di allerta PM10 proclamato da ARPAV è rimasto a zero, con la circolazione rimasta aperta alle auto, che anzi facevano una bella colonna con il motore acceso per salire al santuario della città...
Data la situazione dei nostri amministratori e controllori, nonché dei cittadini che lasciano il motore acceso forse non ci resta davvero che invocare la Madonna a salvarci... difficile essere ottimisti!
Come scrive oggi una ex collega su LinkedIn: “For Systematic solution in urban and regional logistics we need the right people, right space, good governance and Courage”: evidentemente se abbiamo la gente giusta allora non è al posto giusto, ci manca una buona amministrazione e (ma le due cose forse vanno insieme) ci manca il CORAGGIO!
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Purtroppo pare proprio che avessi ragione, SPIAIR non viene usato per cercare di evitare l’accumulo di polveri sottili ma piuttosto a evitare di prolungare le allerte quando sarebbero giustificate dal modello stesso!
È veramente imbarazzante leggere il comunicato stampa di oggi di ARPAV, in pratica per oggi il modello prevede superamenti fino a 80μg/m3 e anche oltre per domani... e ARPAV annuncia gioiosamente che siamo al livello 0 di allerta... la regione è tutta verde!
Qualcuno potrebbe spiegare loro che ieri e l’altro ieri i valori sono stati appena sotto la soglia ma solo in alcune stazioni a Treviso e Vicenza ma che oggi, domani e dopodomani i valori saranno bel oltre i limiti in tutta la regione? I dati ci sono, i tecnici hanno lavorato benissimo, chi è a Padova, in sede centrale, che non vuole vederli?
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Il senso dichiarato di SPIAIR è quello di anticipare le allerte rosse e quindi di ridurre l’aumento di PM10 in situazioni di accumulo. Quello che in questo blog purtroppo osservo è che la scelta delle stazioni di monitoraggio e un utilizzo strumentale del modello serve piuttosto a non dichiarare l’allerta rossa o ad anticiparne la fine, come ho osservato nel caso appena passato di Verona.
La situazione che si sta prospettando sarà una verifica, infatti come anticipato ieri a Vicenza e a Treviso le concentrazioni sono rimaste intorno ai 50μg/m3 (che è il valore che non bisognerebbe superare), casualmente sotto nelle stazioni selezionate da SPIAIR e sopra altrove come ai ferrovieri... cosa succederà domani dato che oggi probabilmente saremo sotto i limiti? Si ricomincia da zero a contare i giorni di superamento nonostante il modello preveda un forte accumulo?
Ancora interessante notare che il modello per domani continua a mostrare le sue emissioni primarie, suppongo ... se è così significa che manca l’effetto moltiplicativo dei centri urbani nel folle traffico post pandemia ... soprattutto al venerdì e alla faccia dell’allerta rossa!
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Un po’ di vento ė riuscito a superare le Alpi e a ripulire un po’ l’aria sul Veneto, ma non tanto quanto previsto da SPIAIR e soprattutto non abbastanza su Vicenza e Treviso, almeno per ieri... per la verità anche sulla parte orientale verso Venezia ieri si sono superati i limiti, ma da quel lato oggi è entrato un po’di vento nord/orientale che fa ben sperare. Su Vicenza e Treviso invece non so se basterà... e siamo a 22 e 23 giorni di superamento dei limiti rispettivamente, di cui un paio di settimane consecutive... ma a chi importa?
È interessante la mappa prevista per dopodomani, pare che SPIAIR abbia la varicella... temo che sia un segno che la previsione è per una inversione termica e una calma di vento così forti che il modello ci fa vedere dove sono le sue emissioni...
- Informazioni sull'autore: Denise Pernigotti